Basta gente senza casa, basta case senza gente

La stretta securitaria di Salvini si sta abbattendo anche sulle occupazioni di case e di spazi sociali. In un paese come l’Italia, in cui decine di migliaia di immobili – di proprietà di grandi immobiliari o pubblica – rimangono colpevolmente vuoti per decenni mentre i ceti più poveri faticano a trovare un alloggio alla portata delle proprie tasche, l’occupazione abusiva ha sempre costituito uno sfogo naturale – e inevitabile – al problema abitativo.

La grande stagione di lotte seguita al ’68 aveva generato un forte movimento di occupazioni di alloggi accompagnata dall’occupazione di stabili da sottrarre alla speculazione e destinare a spazi sociali. Passato il momento più caldo delle mobilitazioni l’occupazione è rimasta comunque un fenomeno endemico, che si riacutizza nei periodi di maggiore crisi economica o di tensioni migratorie.

Di fronte a questo problema l’atteggiamento dei vari governi ha sempre oscillato tra soluzioni di forza e, in prevalenza, il tentativo di “governare” il fenomeno, anche attraverso periodiche sanatorie delle occupazioni negli edifici pubblici. Appariva infatti evidente l’impossibilità di risolvere l’emergenza abitativa solo con soluzioni di polizia.

È a partire dal governo Renzi che la soluzione securitaria prevale progressivamente su quella “politica” e, anche qui come nella lotta contro gli immigrati, Salvini si pone in perfetta continuità con le politiche del PD.

Ma facciamo il punto della situazione:

L’ “invasione di terreni o edifici” è storicamente punita dall’art. 633 del codice penale che prevede, su querela del proprietario, “la reclusione fino a due anni o […] la multa da lire duecentomila a due milioni”. Se però l’occupazione è compiuta “ da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi” la denuncia segue d’ufficio e “Le pene si applicano congiuntamente”. Fino ad ora, in realtà, raramente il giudice comminava sanzioni penali, anche perchè spesso doveva riconoscere lo “stato di necessità” dell’occupante e, il più delle volte, si limitava a far sgomberare gli edifici.

Nel 2014 il governo Renzi è intervenuto pesantemente sul tema varando il cosiddetto “Piano casa” (D.L. 47/2014). Il decreto prevedeva misure risibili a favore degli sfrattati e dei senza casa accompagnate da sostanziosi doni finanziari e normativi ai cementificatori di EXPO 2015.

In compenso venivano introdotte norme specifiche per la “Lotta all’occupazione abusiva di immobili” (art. 5). Con questa legge viene previsto che un occupante “non può chiedere la residenza ne’ l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge.” In pratica dovrebbe rimanere senza acqua, luce e gas.

Inoltre coloro “che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possono partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della medesima natura per i cinque anni successivi alla data di accertamento dell’occupazione abusiva.[…]”.

Inutile dire che questa stretta repressiva non ha affatto disincentivato le occupazioni, vista la povertà crescente e la cronica mancanza di alloggi a prezzi accessibili.

A questa produzione normativa si è accompagnato un giro di vite nei confronti delle occupazioni, soprattutto di alloggi popolari e di spazi sociali che ha visto in prima linea le amministrazioni targate PD con violentissimi sgomberi polizieschi. Pensiamo, nel 2015, due casi tra centinaia, agli sgomberi di case popolari in zona Corvetto a Milano o a quello dello spazio autogestito “Atlantide” a Bologna.

Molto peggio a Padova, dove agli inizi del 2016 vengono applicate 11 misure cautelari ad altrettanti militanti del Comitato di Lotta per la Casa. L’accusa? “Associazione a delinquere per occupazione abusiva di immobili, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio”: 4 militanti agli arresti domiciliari, 5 con obbligo di firma, 2 con divieto di dimora. Le misure cautelari sono state tolte dopo venti giorni, ma l’accusa di “associazione a delinquere” è stata riconosciuta come insussistente dalla Cassazione solo pochi mesi fa1.

D’altra parte questa vicenda si inserisce in un contesto in cui ormai da anni vediamo applicare fogli di via e misure di sorveglianza speciale ai militanti delle lotte sociali più significative come quelle NO TAV e alle agitazioni sindacali nella Logistica.

Con l’avvento del governo lega/5 stelle la situazione è ulteriormente peggiorata per l’incontro tra il delirio fasciosecuritario di Salvini e il giustizialismo pentastellato.

Salvini guadagna consensi alimentando la paura contro i migranti e contro la criminalità – meglio se attribuibile a Rom, Sinti e immigrati – e ha dato inizio ad un ambizioso piano di sgomberi che dovrebbe restaurare la “legalità”.

Legalità e sgomberi ovviamente a senso unico. A Roma, mentre viene smantellato con grande clamore il centro “Baobab” lasciando gli immigrati sulla strada, lo sgombero del palazzo, di proprietà demaniale, occupato da Casapound viene rinviato sine die.

Nel frattempo con il cosiddetto Decreto Sicurezza (D.L. 113/2018) la pena per le occupazioni di gruppo – 10 persone o 5 di cui una palesemente armata – è stata raddoppiata. È infatti prevista la “reclusione fino a quattro anni congiuntamente alla multa da 206 euro a 2.064 euro, nei confronti dei promotori e organizzatori dell’invasione, nonché di coloro che hanno compiuto il fatto armati» (art. 30), per la repressione del medesimo reato sono ora autorizzate anche intercettazioni telefoniche (art. 31).

Con lo stesso decreto viene reintrodotto anche il reato di blocco stradale, che era stato depenalizzato nel 1999, sanzionato, se il fatto è commesso da più persone, con la pena, spropositata, della reclusione da 2 a 12 anni (art. 23)2. Evidentissima la volontà di colpire le lotte sociali e sindacali.

Ma queste norme non bloccheranno le lotte e non saranno certo questi inasprimenti penali che potranno impedire a chi è senza casa, senza lavoro e senza soldi di procurarsi un alloggio !

Mauro De Agostini

1 http://www.radiondadurto.org/2016/03/10/padova-liberi-11-compagn-del-comitato-di-lotta-per-la-casa/ ; Occupazioni abusive, “scattano quattro arresti”, Il Gazzettino (Padova) 19 febbraio 2016;

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